CANZONI PER CARLO IMPERATORE

PRODUZIONE: Oltreilponte Teatro
IDEAZIONE, DRAMMATURGIA E MUSICHE: Beppe Rizzo
BURATTINI: Barbara Chiarilli, Andrea Rugolo
COSTUMI: Lorella Castelli
VOCE DI CARLO MAGNO: Giovanni Moretti
CON: Manfredi Siragusa, Beppe Rizzo
FONTI: Chanson de Roland
GENERE: Teatro di narrazione con figure e musiche originali dal vivo
PUBBLICO: Scuole medie e superiori
DEBUTTO NAZIONALE:
giugno 2005, IIª Vetrina Teatro Figura Piemonte, Pinerolo, Torino

Un pupazzone sproporzionato, su una grande sedia a rotelle. Veste una tunica nobile, i capelli e la barba arruffati, sulle ginocchia una copertina di lana che si spinge sino alle ciabatte di stoffa. E’ Carlomagno, simbolo e fondatore della civiltà occidentale e cristiana, che rimane seduto, quasi immobile, per tutto il tempo. Gli capita di fare brutti sogni e di avere visioni di un angelo, l’angelo di Dio, che continuamente gli ordina di levare le sue armate per combattere gli infedeli. L’ordine pare giungere dall’alto, Carlo non sa che fare. E pensa, si interroga.
Ciò che Carlo sogna, ciò che crede di vedere, diventa occasione per raccontare la storia dei paladini francesi e delle guerre saracene, con uno sguardo che deliberatamente ribalta gli schemi della tradizione eroica a favore di una messa a nudo, talvolta ironica, del principio di irresponsabilità che risiede nella natura di ogni guerra. E così, con una specie di cannocchiale che dal nostro tempo guarda ai tempi di Carlo, il grande cavaliere Orlando, invece che nobile paladino, finisce per assomigliare a un ragazzetto viziato e prepotente, che non vede l’ora di infilzare qualche saraceno con la sua Durlindana.
Attorno a Carlo una scenografia di scatole e scatoloni che, con un movimento continuo, modificano lo spazio scenico, creando ambienti e figure. Scatole da cui sbucano i cavalieri mori e cristiani, piccoli burattini protagonisti di gesta tragicomiche che culminano con l’eccidio di Roncisvalle, fatto storico del 778 d.C., in cui Orlando e i 12 Cavalieri Pari trovarono la morte.
Una storia scandita non solo dai sogni che turbano le notti dell’imperatore, ma anche dalle canzoni che, accompagnate da chitarra e fisarmonica, sono sospese tra il procedere di una ninna-nanna che mette a dormire il mondo e l’incalzare di un grido che lo risveglia. Come è il risveglio di Carlo alla morte di Orlando.
Liberamente tratto dalla Chanson de Roland dell’abate Turoldo, lo spettacolo tenterà di dare evidenza al rapporto tra la storia e il presente, riflettendo su quelle vicende che diedero vita all’Europa come noi la intendiamo ora. E, soprattutto, si confronterà con l’attualità di una diffusa cultura della guerra e ai rapporti che essa ha con l’aspetto religioso.
A tale scopo è previsto un dibattito al termine della presentazione con le scolaresche per discutere sui temi e sugli spunti critici che lo spettacolo offre.

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